Purtroppo ho partecipato a poche lezioni di laboratorio vero e proprio poiché il lunedì erano fissate le udienze del mio processo. Le lezioni a cui ho partecipato mi sembravano lezioni sciocche, anche se devo essere sincera mi divertivano, esercizi fatti di smorfie con la bocca e con il viso, poi ho capito che ci avrebbero aiutato a tirare fuori l’espressività del nostro volto.
Ogni lunedì dentro di me c’era un subbuglio di emozioni a seconda di quello che stavo vivendo, che poteva essere rabbia, nervosismo, felicità, gioia o anche un insieme di emozioni diverse, e tutto era determinato dallo stato d’animo con il quale mi approcciavo al mio personaggio “Anna”, sorella di Didone, che a tratti mi somiglia e per altri è il mio opposto.
Annalisa, detenuta attrice de Le Donne del Muro Alto